Credere di riportare con precisione i costi dei conti correnti bancari è un azzardo vero e proprio, troppe sono le variabili in gioco.
Le spese cambiano da banca a banca, realisticamente è più oggettivo parlare di costi medi e tracciare i parametri che più pesano sul costo finale annuo di un conto corrente bancario.
Nel nostro Paese il costo medio annuale di un conto corrente bancario tradizionale si aggira intorno ai 90 euro.
Un costo medio che però nasconde grosse differenze in base ai diversi tipi di conto e agli istituti di credito: si passa da una decina di euro l’anno fino a circa 170 euro. Perciò è importante consultare gli estratti conto trasmessi dalle banche per conoscere bene i dettagli di tutte le spese.
La grossa disparità dei costi dipende dalla varietà dei servizi legati al conto corrente bancario. Incidono parecchio, per esempio, la disponibilità delle carte di pagamento, la trasmissione delle comunicazioni in modalità cartacea e l’opportunità di appoggiare al conto corrente la gestione dei portafogli titoli.
In genere le spese per tali servizi rientrano tra i costi fissi, quelli pagati anche nel caso in cui il conto non venga usato. In media, tali spese costituiscono i due terzi circa dei costi complessivi annuali di un conto corrente bancario.
Un mezzo per comprendere se si paga o meno molto per la tenuta di un conto è l’ICC (Indicatore dei Costi Complessivi), uno strumento con il quale gli istituti bancari trasmettono ai loro utenti i costi indicativi distinti per profili d’uso.
I profili fanno riferimento ai conti a pacchetto, vale a dire quelli con canoni fissi comprensivi di alcuni tipi di servizi e alcune operazioni gratuite, e ai conti a consumo, indicati per i soggetti che solitamente svolgono un numero molto basso di operazioni.
Scegliere il profilo giusto è quindi fondamentale in relazione alle spese annue da sostenere.
Cambiare conto è spesso una buona strategia di risparmio. I risparmiatori infatti hanno la facoltà di cambiare banca attraverso la portabilità del conto corrente bancario.
Possono cioè, in qualsiasi istante, trasferire i fondi e i servizi di pagamento da un conto corrente all’altro senza alcuna difficoltà. I trasferimenti di addebiti, accrediti diretti e utenze richiederanno al massimo una dozzina di giorni lavorativi.
La portabilità oggi non è solo un diritto sacrosanto dei consumatori, ma è anche a costo zero. Proprio la completa gratuità del trasferimento da una banca all’altra dei conti correnti ha favorito la crescita di queste pratiche.
Quando invece si usa il conto corrente bancario semplicemente per alcune tipologie di operazioni quali addebiti, bonifici, accrediti di stipendi e pensioni, senza necessitare di aperture di credito, è possibile richiedere il conto base.
Un conto corrente bancario proposto dagli istituti di credito a fronte di un canone annuale abbastanza contenuto, comprensivo solamente dei servizi essenziali.
Per alcune categorie di soggetti, come i consumatori con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non maggiore a una certa soglia, il conto base viene offerto dalle banche gratis. Un’altra informazione che potrebbe tornare utile ai diretti interessati.
Visto che i costi fissi possono risultare rilevanti, è fondamentale individuare un conto corrente bancario che comprenda nel cannone fisso annuale solo i servizi necessari in base alle singole esigenze.
Al momento della scelta del conto è fondamentale poi avere un’idea attendibile sulle ipotetiche operazioni da fare in un anno.
Spesso gli istituti di credito infatti propongono conti correnti che non prevedono costi variabili fino a un certo limite di operatività. Invece oltre tale limite, il costo di ciascuna operazione può essere abbastanza alto.
Altro fattore che può pesare molto sui costi è la modalità d’uso del conto: tradizionale oppure online. Il costo medio di un conto corrente classico infatti si aggira intorno ai 90 euro, mentre quello di un conto online è di circa 20/25 euro.
Una differenza tra le due tipologie da non ignorare. Autorevoli indagini di mercato hanno dimostrato come con un conto bancario online siano più contenuti i costi fissi e le spese di tante operazioni.
Di contro però, nell’ipotesi in cui ci sia la necessità di ultimare qualche operazione direttamente allo sportello, il costo sarebbe più alto di quello da affrontare per la stessa operazione da fare con un contro tradizionale.
Dunque un conto corrente bancario online potrebbe comportare buoni risparmi, ma non per tutti i consumatori.
Per risparmiare denaro sui costi con un conto bancario di questo genere è necessario operare esclusivamente attraverso l’home banking, diversamente il risparmio potrebbe non concretizzarsi.
In ogni caso, se nel riepilogo delle spese trasmesso dalla banca si riscontrassero costi per la tenuta del conto corrente bancario maggiori della media, è opportuno prendere in seria considerazione offerte di altre banche.
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