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Detrazione Irpef sugli Interessi Passivi

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A favore di tutti coloro che accendono un mutuo finalizzato all’acquisto della prima casa è prevista una detrazione IRPEF per gli interessi passivi corrisposti.

La norma in vigore prevede una detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche del 19% sugli interessi passivi pagati per l’acquisto dell’abitazione principale, per un importo non maggiore ai 4mila euro.

Una detrazione IRPEF da applicare all’atto della dichiarazione annuale dei redditi, connessa al periodo di imposta nel quale sono stati pagati gli interessi passivi.

Il requisito principale per fruire della detrazione è la stipula di un contratto di mutuo per l’acquisto della prima casa. Deve trattarsi cioè dell’immobile nel quale l’interessato e il suo nucleo familiare solitamente dimorano.

Il mancato uso degli immobili come prima casa provoca la decadenza del beneficio. Nei casi di ricoveri permanenti in istituti sanitari non è applicabile la decadenza del diritto, a patto però che la casa non venga locata. Inoltre, l’abitazione deve essere destinata a prima casa entro il termine di un anno dall’atto di acquisto.

La detrazione IRPEF del 19% spetta ai contribuenti e intestatari del mutuo, anche nei casi in cui l’abitazione è adibita a prima casa di un suo parente. Nei casi di separazioni legali, pure i coniugi separati, fino alle definitive annotazioni delle sentenze di divorzio, sono ritenuti a tutti gli effetti dei familiari.

Al contrario, con il divorzio, è prevista la fine dei rapporti di parentela. Ciò nonostante, il coniuge che ha effettuato il trasferimento dell’abituale dimora, potrebbe comunque avere diritto alla detrazione. Per esempio, nel caso in cui i figli proseguano a dimorare presso l’immobile.

In genere la residenza corrisponde con l’abituale dimora, anche se i contribuenti possono dichiarare una dimora non coincidente con la residenza anagrafica.

Detrazione d’imposta: aventi diritto

Ha diritto alla detrazione d’imposta un acquirente che allo stesso tempo è anche il l’intestatario del contratto di mutuo. Nel caso di più intestatari, la detrazione fiscale spetta in relazione alle singole quote.

Di fronte a una contitolarità del mutuo la soglia di 4mila euro è riferita al totale degli interessi e dei costi accessori. Nei casi di contratti di mutuo cointestati con i coniugi a carico, i coniugi che sostengono i costi per intero possono beneficiare del diritto per tutte e due le quote di interesse.

Il diritto alla detrazione IRPEF è riconosciuto pure agli acquirenti delle nude proprietà. Non spetta invece agli usufruttuari perché gli stessi non acquistano gli immobili, ma beneficiano soltanto del diritto di godimento. Nei casi di decesso poi, il diritto passa all’erede.

La detrazione del 19% sugli interessi corrisposti per i contratti di mutuo spetta anche relativamente all’acquisto di case all’asta. In tali circostanze, il diritto è riconosciuto anche quando l’immobile viene adibito a prima casa dopo un anno dalla compravendita.

Tuttavia le azioni esecutive effettuate per il rilascio degli immobili devono essere attivate entro il termine di 3 mesi dai decreti di trasferimento del giudice.

Hanno diritto alla detrazione spettante per i mutui stipulati per l’acquisto della prima casa anche le persone fisiche non residenti fiscalmente sul territorio italiano. In pratica, il diritto è riconosciuto alle medesime condizioni previste per i residenti nel nostro Paese.

La detrazione però è riconosciuta solamente riguardo agli interessi corrisposti per l’acquisto della prima casa in Italia. Infine, l’agevolazione fiscale è prevista solo quando i pagamenti vengono effettuati con bonifici bancari, postali oppure con altri mezzi regolarmente tracciabili.

Un’altra condizione determinante perché altre forme di pagamenti escludono infatti la possibilità di fruire della detrazione spettante.

Calcolo della detrazione

Riguardo al calcolo della detrazione IRPEF sugli interessi passivi è necessario specificare che il diritto spetta solamente per la parte del finanziamento che corrisponde al valore riportato nell’atto di acquisto.

In altre parole, è possibile detrarre gli interessi passivi riferiti alla parte di prestito a copertura del suddetto costo, aumentato dei costi notarili e di altre spese accessorie (IVA, imposte di registro, etc.) sempre relative all’acquisto della prima casa.

Il costo della casa a cui fare riferimento è quello riportato nel rogito notarile, maggiorato delle spese accessorie. Sono esclusi dai costi accessori le spese per le polizze assicurative della casa richieste dagli istituti bancari per formalizzare il mutuo. Quest’ultima, una precisazione fatta con apposita circolare dell’Agenzia delle Entrate.

La soglia annua del costo agevolabile è pari a 4mila euro. Al momento della dichiarazione annuale dei redditi, l’interessato può quindi beneficiare di un “bonus” pari al massimo a 760 euro. Una soglia riferibile alle voci sotto indicate:

  • agli interessi passivi pagati;
  • alle spese accessorie relative al contratto di finanziamento.

Praticamente, per risalire esattamente alla parte di interessi su cui effettuare il calcolo della detrazione d’imposta del 19% si può fare riferimento alla formula seguente:

costo dell’abitazione principale * interessi corrisposti
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capitale dato in mutuo