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Come Annullare Carta di Credito

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L’evoluzione delle piattaforme di pagamento digitali e l’avvento di generazioni sempre più tecnologicamente avanzate, hanno contribuito in misura significativa a diffondere, su larga scala, l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici.

Le carte di debito, di credito in forma fisica e virtuale e le carte prepagate hanno rapidamente acquisito consenso fra il pubblico retail e quello aziendale. Possiamo tranquillamente affermare che, al giorno d’oggi, le transazioni di moneta elettronica sono assai più frequenti di quelle effettuate mediante denaro contante.

Tutti gli strumenti di pagamento digitali, anche i più evoluti e sofisticati, naturalmente hanno una propria disciplina giuridica ed una normativa contrattuale il cui scopo è quello di regolarne le modalità di richiesta, gestione ed estinzione.

La sottoscrizione di una richiesta di carta di credito è un negozio giuridico tra le parti; l’informativa contrattuale in merito piuttosto articolata, affronta, una lunga serie di tematiche di natura pratica, legale ed economica.

Oggi noi ci occupiamo di approfondire la normativa che regola il diritto di recesso del consumatore e di scoprire, nel dettaglio, le modalità pratiche necessario ad ottenere l’annullamento di una carta di credito.

Il diritto di recesso del Titolare

In base a quanto precisato dal contratto e evidenziato dal foglio informativo dello strumento di pagamento, è utile precisare, in prima istanza, che il Titolare della carta ha facoltà di recedere dal contratto in qualsiasi momento senza, per questo dover sostenere oneri aggiuntivi oppure spese.

Le formalità previste dal contratto atte ad ottenere l’annullamento della carta di credito prevedono due possibili opzioni:

  • mediante compilazione di apposita modulistica presso l’Istituto di credito ove è stato sottoscritto il contratto;
  • tramite comunicazione scritta inviata all’Ente emittente della carta.

In entrambi i casi, il recesso si considera efficace a partire dall’effettivo momento in cui l’Emittente ne viene a conoscenza.

Modalità pratiche di recesso

Come abbiamo già avuto modo di evidenziare il Titolare che decida di annullare la sua carta ha a disposizione due diverse strade:

  • tramite la propria Banca

Il Consumatore che abbia richiesto la carta di credito avvalendosi dell’intermediazione dell’Istituto di Credito ove detiene il proprio conto corrente potrà rivolgersi direttamente in filiale per far valere il proprio diritto di recesso.

L’impiegato, per perfezionare l’operazione, raccoglierà la firma del Cliente su un apposito modulo nel quale viene espressamente dichiarata, da parte del Titolare, la rinuncia al servizio. Il modulo verrà compilato con tutti i dati anagrafici del Cliente e tutti i dati della carta in oggetto (in modo particolare intestazione, numero e data di scadenza).

Di solito l’impiegato provvede anche a tagliare la carta nella sezione ove si trova incorporato il micro chip (in modo tale da renderla del tutto inutilizzabile) ed eliminerà l’angolo in alto a sinistra della tessera che verrà pinzata al modulo.

Una volta conclusa la sottoscrizione del modulo, l’impiegato provvederà ad inoltrarlo secondo i canali previsti dall’Istituto all’Ente emittente che dovrà provvedere all’annullamento della carta ivi incluso il blocco digitale del rinnovo a scadenza della stessa salvo che il Cliente non abbia richiesto diversamente.

  • mediante tecniche di comunicazione a distanza

E’ facoltà del Cliente recedere dal contratto anche non avvalendosi della collaborazione della Banca. Per farlo egli potrà esprimere per iscritto il proprio recesso con lettera indicante i propri dati anagrafici, i dati della carta in oggetto e la volontà di recesso e di non rinnovo della carta a scadenza.

A tale scritto, inoltre, allegherà la carta stessa tagliata e provvederà ad inviare in prima persona tale comunicazione tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo della sede legale dell’Ente emittente.

E’ consentito anche esercitare recesso mediante inoltro di una PEC contenente le stesse indicazioni previste nel primo caso all’indirizzo PEC dell’ente emittente.

In questo caso, però, il Cliente sarà tenuto anche a provvedere all’annullamento materiale della carta con riconsegna della stessa in Banca.

Diritti e obblighi del Titolare in caso di recesso

L’annullamento della carta di credito, naturalmente, non estingue gli obblighi del cliente che, entro 30 giorni, deve provvedere al pagamento di ogni credito vantato dall’Ente emittente nei suoi confronti (residuo debito di spese sostenute, ma non ancora contabilizzate o quote associative), In caso di difetto dell’adempimento, l’Ente applicherà interessi e sanzioni che si sommeranno al residuo debito.

Va precisato, inoltre, che affinché la pratica di annullamento vada a buon fine, è necessario che il Cliente abbia provveduto, con congruo anticipo, a revocare tutte le utenze periodiche caricate sulla carta. L’Ente, infatti, procederà a perfezionare il recesso soltanto quando sia ragionevolmente certo che non ci saranno più addebiti sulla carta stessa.

Qualora il cliente avesse pagato anticipatamente tutto il canone annuo per il servizio, avrà diritto ad ottenerne un rimborso pro quota in relazione al tempo effettivo di godimento del servizio.

In linea generale è possibile affermare che i tempi massimi di chiusura del rapporto contrattuale sono di 45 giorni effettivi dal momento in cui l’Ente emittente viene a conoscenza del recesso del Cliente.

Il diritto di ripensamento del Titolare

Va precisato, infine, che il Cliente ha 14 giorni di tempo dalla conclusione effettiva del contratto (e quindi dalla richiesta della carta di credito) per esercitare il suo diritto di ripensamento.

Entro tale termine limite il Titolare, anche senza giustificato motivo, può inviare lettera scritta con raccomandata con ricevuta di ritorno alla sede legale dell’Ente emittente esprimendo la sua intenzione a recedere dal contratto senza dover sostenere né oneri né penali aggiuntive.